L’urinocoltura è un particolare esame delle urine, importante e spesso sottovalutato, che permette la rilevazione della presenza, sopra una determinata soglia, di batteri, ponendo i presupposti per una corretta diagnosi ed individuazione della terapia antibiotica. E’ infatti fondamentale da eseguire sempre prima di quest’ultima, soprattutto per discriminare se il sintomo urinario è da ricondurre alla presenza di batteri o solo a una infiammazione o malfunzionamento del pavimento pelvico.
Se positivo l’esame fornirà il nome del patogeno, la carica batterica e l’antibiogramma, ovvero l’antibiotico migliore per curare l’infezione ed eventuali resistenze.
Tuttavia, per avere una restituzione efficace dell’esame è molto importante raccogliere correttamente il campione di urina, seguendo alcune semplici regole:
È buona norma raccogliere la prima urina del mattino: una volta sveglie eseguire un bidet preventivo, poi scartare il primo getto e raccogliere il mitto intermedio riempiendo il barattolo fino a metà.
Prestare attenzione a non toccare l’interno del barattolo con le mani e non appoggiare il bordo del barattolo a contatto con i peli o con la vulva.
Chiudere bene il barattolo.
Ma è proprio necessario raccogliere la prima urina? E’ consigliato, laddove possibile, ma ci tengo a sottolineare che piuttosto che non eseguire affatto l'esame, o rimandarlo, meglio raccogliere le urine in qualsiasi momento, così da poter dare un nome all’infezione, qualora ce ne fosse una, ed escludere eventuali altre problematiche.
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