La pillola anticoncezionale nasce nel 1951 per migliorare la qualità di vita delle donne, promuovendone una maternità consapevole. Finalmente le donne iniziano a sperimentare la libertà di avere rapporti sessuali, anche non protetti, evitando il rischio di gravidanze indesiderate.
Negli anni però si sono rese chiare anche le indicazioni extracontracettive all’uso della pillola, la cui assunzione ha, ancora di più, migliorato la qualità della vita, permettendo alle donne di vivere serenamente tenendo sotto controllo condizioni o predisposizioni invalidanti come: flussi mestruali abbondanti, mestruazioni irregolari, sindrome dell’ovaio policistico, dismenorrea (dolore alla mestruazione), sindrome premestruale, endometriosi, iperandrogenismo (acne, irtutismo, alopecia).
Purtroppo sono particolarmente diffuse alcune convinzioni a proposito di effetti collaterali della pillola, credenze radicate circa l’impatto sulla fertilità futura che invece non viene in alcun modo intaccata, e riprende come da status quo precedente all’assunzione, o su cambiamenti del corpo. Si tratta comunque di un farmaco e necessita di consulenza ed indicazione medica all’assunzione. Ormai da anni sappiamo che non necessita di pause di assunzione e secondo le più recenti linee guida il suo utilizzo prolungato non ha controindicazioni e anzi, è addirittura preventiva per i tumori di origine ginecologica.
Proprio nei casi di assunzione per motivazioni extracontraccettive si raccomanda addirittura l’uso in continuo senza la finestra per mestruare. L’unico rischio importante per la salute legato all’assunzione della pillola è quello relativo agli eventi trombotici; anche se bassissimo, si concentra durante i primi due/tre mesi di assunzione, ed ecco perché non è consigliabile interromperne e riprendere senza motivazioni specifiche la somministrazione.
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