“Nonostante tutti gli sforzi fatti nei paesi della Regione Europea dell’Oms, tra i bambini la percentuale di obesità rimane alta: maggiore tra chi non è stato allattato al seno rispetto a chi lo è stato (16,8% vs 9,3%) e con picchi di obesità grave soprattutto tra i maschi, che in Italia toccano il 4,3%”.
Lo scrive l’Istituto superiore della sanità in una nota, citando due studi presentati nel corso dello European Congress on Obesity, che si sta svolgendo in questi giorni a Glasgow (Regno Unito), effettuati con i dati della Childhood Obesity Surveillance Initiative (COSI) dell’Oms, a cui l’Iss partecipa con la sorveglianza OKkio alla SALUTE rappresentando l’Italia. “L’indagine COSI per più di 10 anni ha misurato, in oltre 300mila bambini ogni tre anni, il trend di sovrappeso e obesità tra gli alunni della scuola primaria (6-9 anni)”.
“Il primo studio – spiega la nota – ha rilevato tra i 21 paesi partecipanti (637mila bimbi circa monitorati in tre raccolte dati) la presenza tra l’1% in Svezia e Moldavia e il 5,5% a Malta di bambini con obesità infantile grave, cioè ad alto rischio di complicanze per la salute. La prevalenza di obesità severa, maggiore tra i maschi, varia significativamente da paese a paese e tocca le punte più alte nel Sud Europa. In Italia, adottando le classificazioni Oms, la percentuale è pari a 4,3%, con una tendenza alla diminuzione negli anni”. “Il secondo studio mostra che tra i bambini allattati al seno per almeno sei mesi ci sono meno obesi rispetto ai piccoli che sono stati allattati al seno per meno di sei mesi e rispetto a quelli che non lo sono stati affatto. In media – aggiunge la nota –il tasso di obesità infantile tra i bimbi non allattati al seno è pari al 16,8%, tra quelli allattati per meno di 6 mesi è del 13,2% e tra coloro che invece hanno preso il latte della mamma più a lungo diminuisce a 9,3%. Il fenomeno è stato osservato in 22 paesi che hanno partecipato alla quarta raccolta dati del COSI svoltasi tra il 2015 e il 2017 coinvolgendo più di 100mila bambini”. “L’obesità nei bambini rappresenta uno dei principali problemi di sanità pubblica dei nostri tempi – afferma Angela Spinelli, direttore del Centro Nazionale per la Prevenzione delle Malattie e la Promozione della Salute (ISS) –. Si tratta senza dubbio di un fenomeno multifattoriale, con possibili gravi conseguenze a lungo termine sulla salute e sulla società intera. Come tale va affrontato prima di tutto attraverso la prevenzione, a cominciare dall’allattamento per poi proseguire con programmi e iniziative nei bambini e giovani che aiutino ad effettuare scelte salutari. Ma nel caso di obesità grave bisogna garantire anche i servizi per aiutare questi bambini e le loro famiglie a contrastarla. In Italia – conclude Spinelli – negli ultimi anni abbiamo osservato una lieve diminuzione del fenomeno ma è ancora una sfida aperta”.
Fonte: A.O.G.O.I. – Associazione Ostetrici Ginecologi Ospedalieri Italiani – http://www.aogoi.it
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