Ogni giorno, più di un milione di persone nel mondo contrae una malattia venerea, o sessualmente trasmissibile, e ogni anno ci sarebbero 357 milioni di nuove infezioni solo tra clamidia, gonorrea, sifilide e tricomoniasi. Sono i dati forniti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità1, che fotografano una situazione preoccupante, aggravata dal fatto che spesso queste patologie non manifestano sintomi, per cui chi ha l’infezione non lo sa e potrà più facilmente diffonderla.
E mentre in tutto il mondo le malattie sessualmente trasmissibili vengono ricordate il primo dicembre, nella giornata dedicata all’AIDS, negli USA, per sensibilizzare ulteriormente su questo tema, aprile è il mese dedicato. Quest’anno, con lo slogan ‘Treat me right‘, il focus è proprio la relazione tra medico e paziente per sensibilizzare a una diagnosi corretta, ma anche per rafforzare la fiducia reciproca, oltre che informare i pazienti, soprattutto su come prevenire queste patologie.
Il problema va al di là dell’infezione in sé. La clamidia e la gonorrea, che spesso si presentano senza sintomi, sono cause prevenibili di malattia infiammatoria pelvica e di infertilità. Circa il 10-15% delle donne con infezione da clamidia non trattata, infatti, andrà incontro a malattia infiammatoria pelvica, che può causare danni permanenti a tube di Falloppio, utero e tessuti circostanti, che possono a loro volta portare a infertilità.
La gonorrea, invece, che negli USA è la seconda malattia infettiva più comune dopo la clamidia, starebbe sviluppando resistenza ai farmaci. Attualmente, secondo i CDC americani, per trattarla, sarebbe disponibile una sola classe di antibiotici. Anche per questo, i centri epidemiologici americani raccomandano uno screening annuale per clamidia e gonorrea in tutte le donne sessualmente attive sotto i 25 anni di età e in quelle più grandi con fattori di rischio, come avere più partner o avere un partner infetto.
Per quel che riguarda il nostro Paese, i dati più aggiornati sono stati pubblicati nel 2017 e riguardano le informazioni raccolte fino al 2015 dai due sistemi di sorveglianza attivi, uno basato su centri clinici, che segnalano le persone con diagnosi confermata, e l’altro basato su laboratori, che segnalano le persone che si sottopongono a test per clamidia, tricomonas e gonorrea.
Dai dati raccolti è emerso che, in Italia, il numero di persone con una malattia sessualmente trasmissibile confermata è aumentato progressivamente tra il 2010 e il 20152. Dal 2008, inoltre, sono in costante aumento i casi di infezione da Chlamydia trachomatis, che mostra una prevalenza maggiore tra le giovani di età compresa tra 15 e 24 anni. E nel 2015, la prevalenza di HIV tra le persone con una malattia sessualmente trasmissibile sarebbe stata circa sessanta volte più alta di quella stimata nella popolazione generale.
Per contrastare la diffusione di queste malattie, gli esperti parlano soprattutto di consapevolezza e prevenzione. Incrementare le attività di informazione su sintomi e complicanze, favorendo le diagnosi precoce, educare al sesso sicuro, con un uso corretto del preservativo, ridurre il numero di partner sessuali, utilizzare in modo responsabile l’alcool e non usare sostanze stupefacenti, sono tutte buone pratiche che contribuiscono a ridurre il rischio di contrarre un’infezione venerea.
1. WHO – Sexually Transmitted Infection. 2. Salfa M. C. et al., Le infezioni sessualmente trasmesse: aggiornamento dei dati dei due sistemi di sorveglianza sentinella attivi in Italia al 31 dicembre 2015. Notiziario dell’Istituto Superiore di Sanità (2017)
Fonte: https://www.pfizerpro.it/
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