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Hiv/Aids. Il report Iss: “In Italia nel 2017 segnalate 3.443 nuove diagnosi di Hiv e 690 casi di Aid

“Nel 2017, sono state riportate, entro il 31 maggio 2018, 3.443 nuove diagnosi di infezione da HIV pari a 5,7 nuovi casi per 100.000 residenti. sono stati segnalati 690 casi di AIDS, pari a un’incidenza di 1,1 nuovi casi per 100.000 residentI”. Questi gli ultimi dati sulle nuove diagnosi di infezione da HIV e dei casi di Aids in Italia al 31 dicembre 2017, pubblicati sul Notiziario Istisan. È stato redatto con il contributo dei componenti del Advisory Board sulla Sorveglianza delle infezioni da Hiv/Aids del Comitato Tecnico Sanitario del Ministero della Salute.

Hiv. La sorveglianza delle nuove diagnosi di infezione da HIV, che riporta i dati relativi alle persone che risultano positive al test HIV per la prima volta, è stata istituita con Decreto Ministeriale nel 2008 e dal 2012 ha copertura nazionale. Nel 2017, sono state segnalate 3.443 nuove diagnosi di infezione da HIV (questo numero potrebbe aumentare nei prossimi anni a causa del ritardo di notifica) pari a un’incidenza di 5,7 nuovi casi di infezione da HIV ogni 100.000 residenti. L’Italia, in termini di incidenza delle nuove diagnosi HIV, si colloca nella media dei Paesi dell’Unione Europea (5,8 casi per 100.000 residenti).

L’incidenza delle nuove diagnosi di infezione da HIV è diminuita lievemente tra il 2012 e il 2015, mostrando un andamento pressoché stabile dal 2015 al 2017. Nel 2017, tra le regioni con un numero superiore a un milione e mezzo di abitanti, le incidenze più alte sono state registrate in Lazio, Liguria e Toscana.

Le persone che hanno scoperto di essere HIV positive nel 2017 erano maschi nel 76,2% dei casi. L’età mediana era di 39 anni per i maschi e di 34 anni per le femmine. L’incidenza più alta è stata osservata tra le persone di 25-29 anni (15,9 nuovi casi ogni 100.000 residenti di età 25-29 anni); in questa fascia di età l’incidenza nei maschi è 22,8 e nelle femmine 8,8 per 100.000. In questa fascia di età l’incidenza non è cambiata nel tempo.

Nel 2017, la maggioranza delle nuove diagnosi di infezione da HIV era attribuibile a rapporti sessuali non protetti, che costituivano l’84,3% di tutte le segnalazioni (eterosessuali 45,8%; maschi che fanno sesso con maschi – MSM 38,5%). I casi attribuibili a trasmissione eterosessuale erano costituiti per il 55% da maschi e per il 45% da femmine. Il numero di nuove diagnosi di infezione da HIV in stranieri è rimasto sostanzialmente stabile tra il 2012 e il 2017, mentre tra gli italiani è diminuito. Nel 2017, il 34,3% delle persone con una nuova diagnosi di infezioni da Hiv/Aids era di nazionalità straniera. Tra gli stranieri, il 64,0% di casi era costituito da eterosessuali (eterosessuali femmine 36,5%; eterosessuali maschi 27,5%).

Aids. La sorveglianza dei casi di AIDS riporta i dati delle persone con una diagnosi di AIDS conclamato. Dall’inizio dell’epidemia (1982) a oggi sono stati segnalati 69.734 casi di AIDS, di cui 44.814 deceduti fi no al 2015. Nel 2017 sono stati diagnosticati 690 nuovi casi di AIDS pari a un’incidenza di 1,1 nuovi casi per 100.000 residenti. L’incidenza di AIDS è in lieve costante diminuzione negli ultimi quattro anni. È diminuita nel tempo la proporzione di persone che alla diagnosi di AIDS presentava un’infezione fungina, mentre è aumentata la quota di pazienti con un’infezione virale o un tumore.

Nel 2017, meno del 20% delle persone diagnosticate con infezioni da Hiv/Aids aveva eseguito una terapia antiretrovirale prima della diagnosi di AIDS. Nel tempo è aumentata la proporzione delle persone con nuova diagnosi di AIDS che ignorava la propria sieropositività e ha scoperto di essere HIV positiva nei pochi mesi precedenti la diagnosi di AIDS, passando dal 20,5% del 1996 al 73,9% del 2017.

Fonte: A.O.G.O.I. – Associazione Ostetrici Ginecologi Ospedalieri Italiani – http://www.aogoi.it

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