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Ostetricia e ginecologia

Infanzia – Adolescenza

L’infanzia è il periodo della vita che va dalla nascita alla pre-adolescenza. Un periodo in cui le bambine scoprono il corpo come proprio e diverso da quello dei bambini coetanei e iniziano a ispezionarlo ed esplorarlo.

PROBLEMATICHE GINECOLOGICHE PIÙ COMUNI

  • Sinechie vulvari: è una delle problematiche ginecologiche più frequenti soprattutto nelle neonate. Consiste in un’anomala fusione dei margini delle piccole labbra, condizione che tende a risolversi spontaneamente verso l’epoca pre-puberale. Questa piccola anomalia può però favorire l’insorgenza di infiammazioni soprattutto a livello vaginale e delle basse vie urinarie. Il ginecologo può aiutare i genitori dando dei consigli sulla gestione di questa situazione.
     

  • Infezioni vulvari: è un processo infiammatorio a carico della vulva e dell’introito vaginale. Insorgono soprattutto quando le bambine iniziano a frequentare la scuola materna e imparano a gestire in autonomia la loro igiene intima. In questa fase della vita, la cute e la mucosa vaginale è molto delicata e sensibile. Il grattamento che consegue al prurito che queste infezioni possono dare può instaurare un circolo vizioso alimentando l’infiammazione, il bruciore e il prurito stesso. Il ginecologo, facendo dei tamponi vulvari, può indirizzare verso la terapia mirata migliore per la cura del disturbo.
     

  • Sviluppo puberale precoce: è lo sviluppo dei caratteri sessuali secondari in bambine di età inferiore agli 8 anni. I primi segnali visibili sono la comparsa di sudorazione acre, telarca e pubarca. Il telarca è l’aumento del volume delle mammelle di una bambina con la comparsa di un piccolo bottone mammario sotto l’area del capezzolo; il pubarca è invece la comparsa di peluria scura a livello delle grandi labbra. Spesso queste condizioni compaiono in maniera isolata. La pubertà precoce è solitamente di pertinenza del Pedriatra (a cui le mamme primariamente si rivolgono), poi dell’Endocrinologo. Il ginecologo lavora in equipe con i colleghi pediatri nella valutazione dello sviluppo e dell’attivazione puberale dell’apparato riproduttore femminile.

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ADOLESCENZA

È il periodo della vita delle ragazze il cui inizio coincide con la comparsa dei primissimi segni di maturazione puberale e termina, convenzionalmente, intorno ai 19 anni. Si tratta di un’epoca importante per le ragazze non più bambine ma non ancora adulte, il loro corpo cambia e con lui anche i loro atteggiamenti: tendono ad allontanarsi dal nucleo familiare per trascorrere la maggior parte del tempo fuori casa e con gli amici. È un’età le cui scelte possono condizionare la loro vita futura in maniera significativa. Per questo motivo il ginecologo può essere la persona, esterna alla famiglia, che instaura un legame con le giovani ragazze e le affianca in questo periodo difficile e faticoso.

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PROBLEMATICHE GINECOLOGICHE PIÙ COMUNI

  • Irregolarità del ciclo: a quest’età compaiono le prime mestruazioni. Si tratta di un evento chiamato “menarca”, e per circa due anni potrebbe comportarsi in modo strano con cicli brevi o lunghi, scarsi o abbondanti. Il ginecologo può aiutare le giovani ragazze a capire il proprio corpo e insegnare loro come gestirlo. Dopo questi due anni i cicli mestruali potrebbero permanere irregolari per altre cause sottostanti che il ginecologo, tramite ecografie ed esami ormonali, potrebbe rilevare.
     

  • Amenorrea primaria e secondaria: l’amenorrea è l’assenza del flusso mestruale e si distingue in primaria e secondaria. L’amenorrea primaria è la mancata comparsa del menarca in una ragazza che abbia superato i 16 anni di età e può essere associata all’assenza o alla ridotta presenza dei caratteri sessuali secondari. L’amenorrea secondaria è l’assenza della mestruazione dopo la comparsa di cicli mestruali spontanei. Le cause sono numerose e il problema viene gestito da un’equipe formata da ginecologo, endocrinologo, internista, dietista e altre figure il cui intervento sia ritenuto necessario alla risoluzione della causa sottostante.
     

  • Dismenorrea: è un insieme di sintomi associati alla presenza del flusso mestruale che può andare da un lieve dolore addominale a dolore più intenso talvolta accompagnato da  nausea, vomito e lipotimie. È una situazione che crea profondo disagio nelle ragazze che, ancora in età scolastica, si trovano a gestire situazioni spiacevoli fuori casa o che sono addirittura costrette a rinunciare ai loro impegni quotidiani. Il ginecologo può escludere anomalie sottostanti e aiutare le giovani donne a gestire una delle problematiche ginecologiche che possono verificarsi.
     

  • Vulvovaginiti: sono infiammazioni della vulva e della vagina. Sono piuttosto frequenti in questa età e sono legate soprattutto al cambiamento della flora vaginale, alle variazioni ormonali o all’inizio di una attività sessuale. Anche in questo caso, come nell’età infantile, il ginecologo, tramite tamponi vulvo-vaginali, può cercare di trovare la cura più mirata e più adatta.
     

  • Sindrome dell’ovaio policistico: è una patologia complessa che dà i suoi primi segni e sintomi in epoca puberale. È spesso legata alla comparsa di acne, di peluria diffusa e di cicli mestruali scarsi e lontani tra loro dovuti ad una alterata produzione ormonale. Questa sindrome viene gestita dal ginecologo in equipe con l’endocrinologo, il dermatologo e il nutrizionista per ridurre al minimo i disturbi e per tutelare il più possibile la fertilità e la possibilità di una futura gravidanza.
     

  • Malattie sessualmente trasmesse: sono purtroppo molto frequenti fra le giovani donne che iniziano ad avere una vita sessuale attiva. Risultano purtroppo in aumento negli ultimi anni a causa dell’aumento dei partner sessuali e dell’uso non abitudinale del preservativo. Sono diagnosticabili tramite tamponi cervico-vaginali ed esami ematochimici e spesso, se diagnosticate tempestivamente, possono essere curabili. È fondamentale per queste ragazze avere un rapporto di fiducia con il ginecologo che può accompagnarle in un percorso di cura e/o di prevenzione.

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PROBLEMATICHE GINECOLOGICHE: CONTRACCEZIONE

Nella vita di un’adolescente la contraccezione detiene un ruolo importante.
È fondamentale educare ed educarsi a una sessualità serena ed una maternità consapevole. I metodi contraccettivi, pur non proteggendo dalle malattie sessualmente trasmesse (a eccezione del condom), possono evitare alla donna di trovarsi davanti a scelte difficili che lasciano il segno.
Negli adolescenti ricordiamo che è sempre buona norma utilizzare il profilattico, dall’inizio alla fine del rapporto, con partner non abituali e di recente conoscenza.
Facciamo un po’ di chiarezza.

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ORMONALE
Estroprogestinici (contengono estrogeni e progesterone)

Pillola:

è una compressa che viene assunta oralmente dalla donna tutti i giorni alla medesima ora. Richiede costanza nell’assunzione. Contiene piccole dosi di estrogeni e progesterone che sono in grado di inibire l’ovulazione e la crescita dell’endometrio (parte interna dell’utero in cui si annida la gravidanza). Ne esistono diversi schemi e diverse combinazioni ormonali. Il ginecologo saprà consigliarvi la più adatta a voi. È molto sicura dal punto di vista contraccettivo se non vi sono dimenticanze (99 %). Vi sono comunque controindicazioni come nelle forti fumatrici o donne con predisposizione ad eventi trombotici. Gli effetti collaterali sono lievi e diversi a seconda della donna, del dosaggio ormonale e del tipo di ormone. I più frequenti sono: cefalea, tensione mammaria, ritenzione idrica, diminuzione della libido e secchezza vaginale.

Cerotto transdermico:

si tratta di un vero e proprio cerotto che può essere applicato in ogni zona del corpo ad eccezione delle mammelle, generalmente su schiena, gluteo o interno coscia. Rilascia gradualmente estrogeni e progesterone che vengono assorbiti attraverso la pelle. Viene sostituito una volta alla settimana per 3 volte, con una settimana di pausa in cui arriva il ciclo mestruale. È possibile bagnare il cerotto, e quindi fare docce, attività sportiva, nuotare, senza che se ne alterino le caratteristiche. È molto sicuro dal punto di vista contraccettivo (99%) se non si stacca dal corpo per più del 50%. Gli effetti collaterali sono gli stessi della pillola.

Anello vaginale: 

è un anello flessibile e trasparente del diametro di 54 mm: Rilascia in vagina piccole dosi di estrogeni e progesterone che inibiscono l’ovulazione e la crescita dell’endometrio. Viene facilmente posizionato in vagina dalla donna stessa e rimosso dopo 3 settimane. Nella settimana di pausa arriva il ciclo mestruale. Non da alcun fastidio durante i rapporti ma può in ogni caso essere rimosso per un breve periodo di tempo (massimo 3 ore). Ha il vantaggio di ridurre i casi di dimenticanza di assunzione rispetto ad esempio alla pillola. Ha la stessa sicurezza contraccettiva degli altri metodi estroprogestinici se usato e conservato correttamente. Gli effetti collaterali sono gli stessi della pillola.

Progestinici

Pillola progestinica: 

funziona come la pillola estroprogestinica ma contiene solo progesterone (e non estrogeni). Ha quindi un’efficacia contraccettiva minimamente inferiore (96-99 %) e il vantaggio di poter essere assunta in tutte quelle situazioni in cui gli estrogeni sono controindicati e durante puerperio e allattamento. Può talvolta causare spotting di maggiore quantità e durata rispetto alla pillola estroprogestinica, in modo variabile da donna a donna, e vi possono essere cambiamenti nelle caratteristiche del sanguinamento mestruale, che solitamente diviene più scarso o assente.

IUD medicata al progesterone (Jaydess ® o Kyleena ®):

è un sistema intrauterino che rilascia lentamente progesterone. È l’unico contraccettivo ormonale che agisce solo a livello locale e quindi uterino. L’effetto contraccettivo si esplica in tre modi: il progesterone inibisce la crescita dell’endometrio e la risalita degli spermatozoi attraverso il canale cervicale tramite l’inspessimento del muco cervicale. Inoltre il sistema, essendo intrauterino, funziona in modo meccanico per impedire l’impianto in utero. Solitamente la donna continua ad ovulare grazie al proprio apporto naturale di estrogeni e non ha gli effetti collaterali propri della terapia estrogenica come tensione mammaria, ritenzione idrica, diminuzione della libido e secchezza vaginale. Sono sistemi chiamati “a lunga durata”. Jaidess infatti dura fino a 3 anni, Kyleena fino a 5.
Viene inserita, solitamente durante il ciclo mestruale, dal proprio ginecologo con una procedura semplice e lievemente fastidiosa. Allo stesso modo viene rimossa. Può essere inserita ed utilizzata anche durante l’allattamento. Può talvolta causare spotting per i primi tre mesi dopo l’inserimento, in modo variabile da donna a donna, e vi possono essere cambiamenti nelle caratteristiche del sanguinamento mestruale, che solitamente diviene più scarso o assente. L’efficacia contraccettiva è superiore al 99%.

Impianto sottocutaneo:

si tratta di un piccolo bastoncino (4 cm di lunghezza)  radio-opaco flessibile che contiene e quindi rilascia progressivamente progesterone. Viene inserito, ad opera di un medico, sottopelle nella parte interna del braccio. Dura fino a 3 anni ed esplica il meccanismo contraccettivo inibendo la crescita dell’endometrio e la risalita degli spermatozoi attraverso il canale cervicale tramite l’inspessimento del muco cervicale. Può talvolta causare spotting nei primi mesi dopo l’inserimento, in modo variabile da donna a donna, e vi possono essere cambiamenti nelle caratteristiche del sanguinamento mestruale, che solitamente diviene più scarso o assente. L’efficacia contraccettiva è superiore al 99%.

NON ORMONALE

Metodi barriera:

condom e diaframma: rispettivamente maschile e femminile, impediscono agli spermatozoi di raggiungere l’ovocita per la fecondazione. Il preservativo previene le gravidanze e protegge da eventuali problematiche ginecologiche e malattie sessualmente trasmesse a seconda dell’uso più o meno corretto. La sicurezza contraccettiva si aggira intorno al 95%; può infatti rompersi durante un rapporto o se ne può fare un uso improprio, ad esempio inserirlo solo alla fine del rapporto od usarlo unicamente nei giorni ritenuti fertili

Spirale al Rame:

è un sistema intrauterino che funziona unicamente in modo meccanico: impedisce in utero l’impianto dell’eventuale gravidanza. Inoltre gli ioni rame, contenuti nella struttura, alterano gli spermatozoi diminuendo la loro capacità di risalita in utero. Non contenendo ormoni, la donna non ha effetti collaterali, se non un flusso mestruale lievemente più abbondante. Viene inserita, solitamente durante il ciclo mestruale, dal proprio ginecologo con una procedura semplice e lievemente fastidiosa.

CONTRACCEZIONE DI EMERGENZA: PILLOLA DEL GIORNO DOPO

La contraccezione post coitale (CPC) è un metodo di emergenza usato successivamente ad un rapporto sessuale a rischio. Può essere assunta non solo entro il giorno dopo ma, a seconda del principio attivo, entro i tre giorni successivi al rapporto (Norlevo) o i cinque (EllaOne).
La prima è a base del progestinico Levonorgester, comunemente usato nelle pillole anticoncezionali, ma qui presente in concentrazioni molto superiori (10-15 volte rispetto alla dose giornaliera della pillola). La seconda a base di Ulipristal Acetato, molecola che agisce invece sul recettore del progesterone.

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Entrambe esplicano la loro azione attraverso l’inibizione dell’ovulazione.
La loro efficacia, quindi, dipende anche dal periodo del ciclo in cui vengono assunte: nei giorni successivi alla mestruazione ed entro l’ovulazione. L’efficacia è massima mentre decresce se assunta quando l’ovulazione è già avvenuta perché non vi è effetto sull’impianto. Per questo motivo è fondamentale sapere che la sicurezza di azione aumenta se assunta nelle prime ore e decresce con il passare del tempo, anche se possono essere assunte entro tre o cinque giorni dopo il rapporto sessuale a rischio.

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I dati ci dicono che funzioni, quindi, nel 60-98 % dei casi e tale variabilità dipende dal tipo di CPC assunta (EllaOne ha dati di efficacia maggiore), dal periodo del ciclo e dalla tempestività di assunzione. È importante segnalare che per le donne maggiorenni, questo farmaco è catalogato come SOP ovvero senza obbligo di prescrizione, per renderne più agevole e soprattutto veloce, l’assunzione. La donna che assume CPC è invitata, in ogni caso, all’esecuzione del test di gravidanza se il ciclo successivo non dovesse arrivare. Avendo assunto un carico ormonale “importante”, il ciclo può talvolta alterare la sua regolarità e presentarsi prima o dopo della data attesa.

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